Il vino come ingrediente in cucina
Umbricelli al Sagrantino |
L’uso del vino
in cucina come ingrediente trova le sue origini in tempi assai lontani. Le
documentazioni certe risalgono al periodo dei Romani ma pare che il vino
venisse utilizzato, come ingrediente, anche dagli Etruschi.
I Romani usavano
il vino come mezzo di conservazione dei cibi, in particolare
delle carni, che venivano immersi nel liquido per giorni, in questo modo, non solo si preservavano gli alimenti dal deterioramento ma gli si conferiva un sapore e un profumo particolare, molto apprezzato dai commensali.
delle carni, che venivano immersi nel liquido per giorni, in questo modo, non solo si preservavano gli alimenti dal deterioramento ma gli si conferiva un sapore e un profumo particolare, molto apprezzato dai commensali.
Oggi il vino rappresenta un elemento indispensabile in cucina, infatti per
molte regioni italiane, la bevanda di Bacco è l’ingrediente fondamentale di
alcune preparazioni culinarie, basti pensare ai brasati e agli stracotti, per i
quali è necessaria la presenza del vino, durante le fasi di preparazione e
cottura, per la buona riuscita del piatto.
Il vino trova nelle nostre cucine due
usi principali, che hanno però molteplici funzioni:
-
per sfumare, una tecnica che si applica soprattutto nella
cottura dei risotti, ma anche di altre pietanze, addizionando il vino durante
le fasi iniziali della cottura e lasciando evaporare l’alcool a fiamma
accesa; questa tecnica ha molteplici
funzioni, come quella di dare maggiore sapore e profumo ai cibi, dare colore alle pietanze, donare
una certa consistenza, bilanciare e armonizzare il sapore di pietanze dal
sapore forte, sciogliere i grassi di cottura (deglassare) per creare un
sughetto denso e saporito;
-
per marinare, tecnica che consiste nel
sommergere completamente l’alimento nel vino, lasciandolo per diverse ore,
anche giorni per alcune ricette, in questo modo si conferisce al cibo sapore,
aroma, morbidezza e corposità, in particolare alle carni rosse, a quelle di
selvaggina, ma anche, ad alcuni formaggi e verdure; nel caso delle carni di
cinghiale, la marinatura ha lo scopo di mitigare il sapore di “maschio” e
ammorbidire le fibre muscolare, soprattutto se si devono cucinare parti di
animali adulti;
- per dare colore.
- per dare colore.
Spaghetti briachi |
L'acidità del vino
Tra le
caratteristiche sensoriali, l’acidità del vino è quella che ne influenza
maggiormente il profilo gustativo finale.
Di fondamentale
importanza in cucina è la giusta scelta del vino, in particolare della sua
acidità. Infatti, mentre l’alcool contenuto nel vino evapora durante le fasi di
cottura, l’acidità di un vino permane, imprimendo al piatto il suo sapore
finale. Vini particolarmente acidi devono essere utilizzati per cucinare
alimenti ricchi di proteine, come le carni, e di amidi, come il riso. Quindi
mai usare un vino acido con alimenti di per sé già acidi. Ben venga pertantol’uso del vino con le carni o per quelle preparazioni dove sono usati molti compenti
grassi, come nei risotti, dove sono presenti olio e burro. L’acidità del vino tende infatti ad
equilibrare la componente grassa presente nei cibi, rendendo il piatto più
gradevole e i sapori più armoniosi. Lo scopo del vino in cucina, quindi, sarà quello
di bilanciare i sapori, in maniera tale
da creare un perfetto equilibrio tra i gusti dolce, salato, amaro e acido.
Abbinamenti del vino in cucina
Quale Vino
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Uso in cucina
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Rosso
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-
Carni rosse, ad esempio nella carne di cinghiale è l’ideale per
ammorbidire le fibre e miticare il sapore selvatico
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Stracotti e brasati
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Minestre scure
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Fondi bruni
-
Primi piatti, come nel risotto al barolo, nelle
paste fresche colorate
-
Dolci
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Bianco
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-
Carni bianche
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Pesce
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Zuppe
-
Minestre
-
Verdure
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Fondi chiari
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Dolci
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Dolce liquoroso
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- Dessert
- Creme
e macedonie
- Sfumare
- alcuni
vini dolci, come il marsala, sono utilizzati anche per sfumare primi piatti,
come il risotto, ma anche preparazioni
a base di carne, zuppe e brodi.
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Spumanti
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-
primi piatti, come il risotto
- dolci
- creme
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Le ricette regionali per il tema del mese "Un piatto diVino"
Valle d'Aosta:Risotto con riduzione di Torrette
Piemonte: Brasato al Barolo
Liguria: sarago al Vermentino
Lombardia: Brasato allo Sforzato di Valtellina DOCG
Trentino Alto Adige: Spitzbuben con gelatina di Santa Maddalena
Veneto: Risotto all’Amarone
Friuli Venezia Giulia: Cavolo rosso al vino
Emilia Romagna: Brasato di asinina
Toscana: Spaghetti briachi
Marche: Filetto di branzino all limoen con salsa al vino Passerina
Umbria: Umbricelli al Sagrantino con ragù bianco di piccione
Lazio: Ciambelline al vino rosso
Abruzzo:Taralucci al vino
Molise: Torta alla Tintilia vino del Molise
Campania: Coniglio all’ischitana, profumato al vino Coda di Volpe del Sannio
Puglia: Minchiareddhi al nero di Troia con salsiccia a punta di coltello
Basilicata: La paparotta lucana
Calabria: I cannariculi
Sicilia: Scaloppine di Manzo al Marsala
Sardegna: Tonno in agro
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Prova anche tu a realizzare una ricetta inerente al tema del mese!
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La ripubblicheremo con piacere e sarai anche tu protagonista!
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Molto interessante il tuo post, ad ogni modo io ho sempre usato il vino nei piatti che lo richiedevano dal bianco al rosso, corposo o forte, vivace come fermo o anche qualche volta il bollicine leggero. Buona giornata.
RispondiEliminaWow!!! quante belle info io uso il vino sopratutto per sfumare, ma mi incuriosisce molto nella pasta fresca, grazie per tutti i tuoi suggerimenti
RispondiEliminaSaluti
Rosa di Kreattiva